
Donatello a Londra
Il V&A ospita la prima grande mostra nel Regno Unito che passa in rassegna
l’opera del maestro rinascimentale Donatello
e comprende opere d’arte mai viste prima nel Regno Unito
Donatello: Scolpire il Rinascimento
Sainsbury Gallery 11 febbraio – 11 giugno 2023
Con il supporto di Rocco Forte Hotels
Comunicato Stampa Ufficiale
(Traduzione Andreina Mancini)
Inaugurata l’11 febbraio 2023, Donatello: Sculpting the Renaissance (Donatello: scolpire il Rinascimento) è la prima grande mostra del Regno Unito ad esplorare gli eccezionali talenti del maestro del Rinascimento, Donatello.
Essa offre una nuova visione dell’artista e del suo impatto sullo sviluppo sia culturale che artistico di questo momento cruciale nella storia dell’arte. Con molte opere che non sono mai state esposte nel Regno Unito, la mostra esplora le innovazioni, le collaborazioni e le ispirazioni di Donatello nel vivace contesto artistico e culturale dell’Italia del XV secolo e la sua influenza sulle successive generazioni di artisti.
Probabilmente il più grande scultore di tutti i tempi, Donatello (c. 1386-1466) fu all’avanguardia nella rivoluzione della pratica scultorea del primo Rinascimento. Lavorando con l’intera gamma di materiali e tecniche scultoree, tra cui marmo, bronzo, legno, terracotta e stucco, contribuì alla realizzazione di importanti committenze ecclesiastiche e statali; a Firenze fu intimo della famiglia dei Medici e della loro cerchia e fu molto ricercato in altri centri italiani.
La mostra presenta opere mai viste prima nel Regno Unito, tra cui il primo David in marmo di Donatello e il bronzo Attis-Amorino del Museo Nazionale del Bargello, così come lo spettacolare busto reliquiario di San Rossore del Museo Nazionale di San Matteo di Pisa, e i bronzi dall’Altare Maggiore della Basilica di Sant’Antonio di Padova.

Per la prima volta, il bassorilievo squisitamente scolpito del V&A, dell’Ascensione con Cristo che consegna le chiavi a San Pietro, è esposto accanto alla Madonna delle Nuvole del Museum of Fine Arts di Boston e alla Madonna Panciatichi di Desiderio da Settignano del Bargello, offrendo l’opportunità eccezionale di vedere queste opere insieme.
Attraverso questi ed altri prestiti eccezionali, la mostra offre ai visitatori una visione unica del genio di Donatello e del suo ruolo centrale in questo momento fondamentale della cultura europea. Concentrandosi soprattutto sulla vita di Donatello e sui suoi immediati seguaci, la mostra unisce un approccio tematico alla cronologia, comprendendo anche la relazione reciproca tra scultura, dipinti, disegni e oreficeria.
Lungo tutta la mostra viene evidenziata la tecnica innovativa di Donatello insieme alla sua capacità di combinare idee della scultura sia classica che medievale per creare opere nuove, ma con un elemento di tradizione.
Le opere chiave del maestro sono accompagnate da lavori accuratamente selezionati di contemporanei e seguaci di Donatello, che esplorano e approfondiscono l’importante ruolo dello scultore nello sviluppo dell’arte rinascimentale e del suo contesto, nonché nelle interrelazioni tra i materiali.
Composta da circa 130 opere, la mostra include anche un numero significativo di lavori provenienti dalle collezioni del V&A – che comprende la più vasta collezione di scultura rinascimentale italiana al di fuori dell’Italia – in particolare dalle gallerie medievali e rinascimentali. Queste opere sono completate da calchi di sculture rinascimentali italiane, tra cui alcune di Donatello, provenienti dal Weston Cast Court.
Donatello: Sculpting the Renaissance è l’ultima di una serie di mostre rese possibili grazie alla collaborazione con la Fondazione Palazzo Strozzi e il Museo Nazionale del Bargello di Firenze, e con gli Staatliche Museen di Berlino. Ogni istituzione ha attinto alle proprie collezioni e competenze curatoriali per allestire tre mostre distinte ma complementari, offrendo una celebrazione della vita e dell’opera di Donatello in tre parti, le prime a essere dedicate all’artista dopo quasi quarant’anni.

Peta Motture, curatrice capo della mostra Donatello: Sculpting the Renaissance ha dichiarato:
“Donatello è stato una forza trainante del Rinascimento italiano e un’ispirazione per gli artisti di tutti i secoli. L’eccezionale opportunità di collaborare con i nostri partner di Firenze e di Berlino, insieme alla generosità di tutti i finanziatori, ha permesso al V&A di presentare una visione straordinaria della formazione, delle relazioni e dell’eredità dell’artista. Riunendo oggetti e narrazioni mai visti prima nel Regno Unito, la mostra offre un momento unico per sperimentare, godere e – per coloro che hanno meno familiarità con la sua opera – scoprire i sorprendenti talenti di Donatello e il suo forte impatto sul Rinascimento e sull’arte successiva.”

La Mostra:
La scena si apre con la prima sezione sulle Origini fiorentine di Donatello, durante il fiorire della scultura rinascimentale della città. Donatello realizzò le sue prime sculture in marmo, come il David, per l’Opera del Duomo, e fece esperienza nella lavorazione della cera, dell’argilla e del bronzo nella bottega di Lorenzo Ghiberti. Le amicizie, le rivalità e le collaborazioni si delineano attraverso queste prime esperienze, compresa la collaborazione con pittori come Masaccio.
La straordinaria creatività e le capacità pratiche di Donatello sono analizzate attraverso la lente dei disegni e dei modelli, e del ruolo spesso sottovalutato della formazione dello scultore come orafo. Sebbene non ci sia pervenuto nessun lavoro di oreficeria di Donatello, un’idea della sua importanza nella sua pratica scultorea è offerta da opere fondamentali del periodo medioevale e rinascimentale, come la testa di Dio Padre di Beltramino de Zuttis.
L’impatto della sua prima esperienza si manifesta nella collaborazione di Donatello con Michelozzo dal 1425-34 circa, qui illustrato attraverso le loro dichiarazioni al Catasto per il pagamento delle tasse, così come le opere create nelle loro botteghe condivise, tra cui pannelli in marmo ed a mosaico e un capitello bronzeo che mostra spiritelli danzanti provenienti dal pulpito esterno del Duomo di Prato (dal Museo dell’Opera del Duomo di Prato).
La seconda sezione, Tradizione e innovazione, analizza più ampiamente la capacità di Donatello di coniugare l’ispirazione all’antichità con quella al passato più recente per creare una nuova visione, considerando anche il suo contributo alla rinascita del busto ritratto e all’intimità espressiva del rapporto madre-figlio nelle sue sculture della Vergine col Bambino. Questi lavori sono contestualizzati con i precedenti ai quali si è ispirato, e con opere di artisti successivi, tra cui pittori come Fra Filippo Lippi, come si può vedere nella sua magnifica Vergine col Bambino del Palazzo Medici Riccardi di Firenze.
Queste immagini originali e replicate – come la splendida Madonna Chellini del V&A, la Madonna Piot del Louvre e la Madonna dell’Umiltà del Kunsthistorisches Museum di Vienna – potevano avere significati diversi a seconda del loro contesto o del loro ruolo nella pratica devozionale.
La straordinaria innovazione di Donatello nella scultura a bassorilievo e il suo approccio alla prospettiva sono visibili in alcuni esempi significativi esposti intorno all’iconico rilievo dell’Ascensione del V&A .
Bronzi: Sacro e profano è focalizzato su un gruppo accuratamente selezionato di opere in bronzo, che dimostrano come Donatello abbia risposto alle esigenze dei committenti e dei diversi contesti – pubblico e privato, sacro e profano – con questo costoso materiale.
Queste sculture comprendono messaggi politici e religiosi, sia nell’iconografia che nella scelta di questo materiale. Piccoli bronzi, come gli spiritelli, ispirati all’antichità, furono creati per ambienti sia religiosi che domestici. Tra questi, vi sono quelli realizzati per il Battistero di Siena e per il Duomo di Firenze che, allontanati dal loro contesto, prendono forma di statuette di bronzo, un altra riscoperta quattrocentesca. Altre opere di particolare interesse sono due figure per fontane associate ai Medici e il singolare Attis-Amorino, creato per una famiglia della cerchia medicea.
La sezione Padova e l’Italia settentrionale esplora il soggiorno decennale di Donatello a Padova (1443-54) e come esso sia stato significativo per gli sviluppi artistici della città e dei centri vicini, come Ferrara e Venezia. Questa sezione mette in evidenza le interrelazioni e l’impatto di Donatello sia su scultori (Giovanni da Pisa) e che su pittori (Mantegna, Bellini, Schiavone, Zoppo).
A Padova Donatello realizzò il monumento equestre al Gattamelata e l’eccezionale gruppo scultoreo per l’altare maggiore della Basilica di Sant’Antonio. Le tre sculture che oggi si trovano sull’altare maggiore esprimono sia il loro contesto religioso che le notevoli capacità creative di Donatello, che collaborò con assistenti di talento e con il fondatore Andrea Conti. Il Miracolo della Mula, in particolare, rivela il suo approccio innovativo alla creazione di effetti spaziali e coloristici.
La mostra accosta il Crocifisso di Donatello proveniente dalla Basilica del Santo alle sculture dell’Altare del Crocifisso di Ferrara, evidenziando un rapporto scarsamente studiato ma importante tra Donatello e Niccolò Baroncelli e i suoi eredi.
Devozione ed Emozione si concentra sull’eccezionale capacità di Donatello di rappresentare le emozioni attraverso le sue composizioni, ma anche attraverso l’uso dei materiali, solitamente destinati a ispirare la pratica devozionale religiosa. L’immaginario della Passione era spesso ispirato alle Sacre Rappresentazioni, che si tenevano nella Firenze dell’epoca, e che Donatello conosceva bene. Il rilievo del Compianto del V&A e la Crocifissione del Bargello offrono un punto di riferimento per il confronto con le opere dei contemporanei e dei più stretti seguaci.
L’ultima sezione della mostra, Omaggio a Donatello, mette in luce la sua eredità, esaminando il modo in cui la sua scultura ha ispirato le generazioni del tardo Rinascimento così come quelle dell’Ottocento e del primo Novecento, quando la scultura rinascimentale è stata emulata e imitata. La narrazione si apre con il David marmoreo appartenuto alla famiglia Martelli, probabilmente progettato dall’anziano Donatello, ma eseguito da uno o più dei suoi seguaci, e si chiude con il notevole rilievo in marmo della Vergine col Bambino di Alceo Dossena del Detroit Institute of Art, testimonianza dell’eredità duratura di Donatello nel XX secolo. Questa sezione offre l’opportunità di esaminare le variazioni nell’attribuzione delle opere acquisite come di Donatello, presenti nella collezione del V&A, e di valutare la produzione e lo status delle imitazioni prodotte nel periodo successivo. Il tema di questa sezione è esclusivo della mostra londinese, presentando nuove ricerche sulla collezione del V&A.
La mostra Donatello: Sculpting the Renaissance è aperta dall’11 febbraio all’11 giugno 2023.
Biglietti: adulti £ 20. I biglietti sono in vendita su vam.ac.uk/Donatello
La mostra è stata curata per il V&A da Peta Motture, con Whitney Kerr-Lewis.
La mostra è accompagnata da una nuova pubblicazione V&A, curata da Peta Motture.
La mostra Donatello: Sculpting the Renaissance è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Palazzo Strozzi, i Musei del Bargello di Firenze e gli Staatliche Museen di Berlino.