Il restauro delle tavole di Agnolo Gaddi

 

LA SCHEDA DI RESTAURO

DEL DIPINTO DI AGNOLO GADDI

Ciborio di San Miniato al Monte

 

Polittico : Storie della vita di Cristo

con i Santi Giovanni Gualberto e Miniato


Restauro eseguito da Andrea Vigna di Habilis

Fondazione Friends of Florence


 

L’attuale disposizione delle tavole all’interno della Cappella del Crocifisso,  si deve ad intervento di adeguamento di un’opera di Agnolo Gaddi eseguita verosimilmente intorno all’anno 1396.

Alcuni sportelli sono stati ingranditi, mentre altri rifilati per poter essere collocati nella parete di fondo della Cappella che per alcuni secoli ha custodito un crocifisso dipinto.

Le dieci tavole sono composte da assi di legno di pioppo mediante taglio radiale o tangenziale, più di rado sub-radiale o sub-tangenziale. Le tavole presentano una incamottatura di tela di lino e una preparazione molto sottile e levigata.

In prossimità dell’angolo inferiore sinistro della scena raffigurante la Lavanda dei piedi, è stata riscontrata una bocchetta metallica di forma quadrilobata con foro centrale per l’inserimento di una chiave, relativa ad una serratura. La presenza di colore originale su questo elemento metallico fa ipotizzare la preesistenza della serratura al momento dell’esecuzione pittorica, oppure la volontà di creare uno sportello apribile.

Ad interventi ottocenteschi si devono le numerose modifiche delle cornici delle scene e delle relative dorature che appaiono notevolmente rimaneggiate.

Ad un restauro del 1965 si devono una serie di interventi effettuati sia sulla pellicola pittorica e le dorature, che sul supporto ligneo. L’insieme delle tavole era collegato ad una traversatura in legno di castagno, costituita da robusti regoli orizzontali e verticali notevolmente sovradimensionati e che appesantivano il tavolato.

IL DISEGNO  è ancora ampiamente visibile sotto le stesure di colore di minor spessore ed è stato studiato con l’ausilio della Riflettografia IR. L’impostazione delle scene è resa tramite un elaborata costruzione prospettica eseguita con incisioni dirette sulla preparazione a gesso e colla.

LA TAVOLOZZA scelta dal pittore è quella della tradizionale pittura a tempera ad uovo trecentesca. Analisi multispettrali e osservazioni al microscopio ottico hanno consentito di individuare pigmenti preziosi come il blu lapislazzuli, ampiamente utilizzato per l’esecuzione dei manti delle figure, lacche  rosse e brillanti miscele di  pigmenti.

LE DORATURE assumono nelle tavole di Agnolo una grande importanza, sia per la loro qualità  che per la varietà di tecniche esecutive. La doratura a guazzo è impiegata per i fondi oro e per i raffinati decori a “sgraffito”, mentre la tecnica a missione è stata scelta per le numerose decorazioni delle  bordure delle vesti e per finissimi dettagli come le corde dell’arpa di un angelo al fianco del Cristo asceso in cielo.

IL RESTAURO

Durante le fasi di smontaggio delle tavole dalla parete, sono stati assicurati al supporto i numerosi sollevamenti di preparazione e colore. Sono state scelti adesivi altamente reversibili, compatibili con i materiali scelti per  l’intervento di fermatura definitivo.

ANOSSIA. Arrivate in laboratorio, le tavole sono state sottoposte alla disinfestazione anossica da insettti xilofagi; le opere sono state inserite all’interno di una cella a tenuta stagna a cui è stato collegato un generatore di azoto. Il macchinario ha provveduto alla sostituzione graduale dell’ossigeno atmosferico con azoto, al monitoraggio costante della percentuale di ossigeno residuo, di temperatura e di umidità relativa, e allo stesso tempo alla verifica della reale efficacia dell’intervento.

SUPPORTI. Concluse le fasi di risanamento del supporto ligneo le tavole sono state dotate di traverse e telai in legno di castagno sagomati sulle singole curvature delle tavole e dotati di sistema di controllo elastico dei micro-movimenti dei supporti, tramite molle coniche in acciaio armonico.

POLICROMIA E DORATURE. La pulitura delle superfici è stata condotta in maniera progressiva mirando al mantenimento del giusto equilibrio tra le stesure cromatiche. Sono stati impiegati solventi organici neutri entro sistemi ad alta densità che consentono un’attività sulla superficie degli strati filmogeni senza dispersione delle soluzioni negli strati sottostanti.

La restituzione estetica ha previsto le stuccature delle lacune e l’integrazione cromatica.

L’intervento si è concluso con la verniciatura finale e una finitura a cera delle cornici dorate.

RICOLLOCAMENTO

Le tavole sono state ricollocate alla parete della Cappella del Crocifisso grazie ad un sistema facilmente reversibile e che permette l’ispezione di ogni singolo pannello separatamente. Sono state fissate a parete delle barre metalliche a cui le tavole sono fissate tramite agganci dimensionati sulle singole tavole.

Andrea Vigna

Habilis

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