Il restauro della Pala d’Altare di Giovanni della Robbia in Santa Croce

LA PALA D’ALTARE DI GIOVANNI DELLA ROBBIA

“MADONNA COL BAMBINO E SANTI”

IN SANTA CROCE

RESTAURATA GRAZIE A FRIENDS OF FLORENCE

Dopo un meticoloso restauro conservativo la pala in terracotta invetriata di Giovanni della Robbia torna visibile nella cappella Pulci Berardi della Basilica di Santa Croce.

L’intervento è stato realizzato da Mattia Mercante e Filippo Tattini sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Prato e Pistoia, grazie al contributo della Fondazione Friends of Florence.

La pala d’altare, raffigurante la Madonna col Bambino e santi, è databile agli anni Venti del Cinquecento e fu commissionata per il convento femminile domenicano di Santa Lucia di Camporeggi, posto vicino a San Marco, soppresso nel 1808. Un convento di fede savonaroliana, cui ben si adatta la scelta di un’opera di Giovanni della Robbia (Firenze 1469-1529), la cui famiglia era profondamente legata alla spiritualità del frate ferrarese. In Santa Croce, dove pervenne nei primi anni dell’Ottocento, la pala fu collocata negli sguanci della finestra della cappella Pulci Berardi, nel transetto sinistro. Smontata e ricollocata sopra l’altare che venne avanzato, fu lambita da acqua mista a fango nel corso dell’alluvione del 1966. I segni del livello dell’Arno sono visibili ancora oggi sul retro della predella.

Il progetto di restauro nel novembre 2016 era stato candidato, senza risultare vincitore, alla III edizione del “Premio Friends of Florence Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze”. Tuttavia la Fondazione, cogliendo la necessità di eseguire l’intervento per la tutela di un’opera di tale rilievo, ha coinvolto alcuni donatori affinché il restauro si realizzasse al più presto.

“Di fronte alla bellezza di quest’opera che è nuovamente tornata a farsi raccontare in tutto il suo splendore, non posso che gioire per il restauro appena terminato – sottolinea Simonetta Brandolini d’Adda, Presidente di Friends of Florence – Siamo felici di aver reso possibile un altro progetto candidato al nostro premio biennale e di aver collaborato con l’Opera di Santa Croce e con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Prato e Pistoia a un restauro così bello e affascinante. Ringrazio i donatori Mary Sauer, Robert Doris e la figlia Annie, i restauratori Mattia Mercante e Filippo Tattini e tutti coloro che a vario titolo hanno reso possibile l’intervento perché ci hanno permesso di aggiungere un altro tassello importante alla nostra missione: la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico di Firenze e della Toscana per noi e per le generazioni future”.

“Il restauro di questo assoluto capolavoro”, commenta Irene Sanesi, Presidente dell’Opera di Santa Croce, “apre una finestra sulla storia stessa della città di Firenze e oggi restituisce una luce straordinariamente nuova alla cappella trecentesca affrescata da Bernardo Daddi. È stato questo un altro importante ritorno dalla penombra del passato reso possibile dall’entusiasmo generoso di Friends of Florence e della sua Presidente”.


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